Lunedi'
5 maggio iniziativa di protesta e occupazione pacifica
dell'azienda agricola di Castel di Guido
"Le terre pubbliche non si vendono.
Regione Lazio indietro su giovani ed agricoltura"
In
questi giorni si discutono gli emendamenti alla proposta di legge
147. Ribadiamo l'assoluta necessità di eliminare l'articolo 20, capo
III, in merito alle “Disposizioni
per favorire la dismissione dei terreni agricoli ed a vocazione
agricola di proprietà regionale”.
Il Lazio, come già altre regioni stanno virtuosamente facendo, ha
bisogno che siano attivate misure legislative che
disciplinino l'affidamento con affitti equi delle sue
proprietà agricole, per favorire giovani e nuova imprenditoria,
verso una redistribuzione del suo patrimonio onde sviluppare
agricoltura di qualità su spazi fruibili.
Come
in Umbria è già possibile, chiediamo alla Regione misure PSR e
sottoprogrammi tematici che agevolino economicamente le imprese
agricole sui terreni pubblici, specie se multifunzionali ed in grado
di dare servizi ai cittadini, tutelare il paesaggio laziale,
difendere la biodiversità con piani colturali all'avanguardia. Al
contrario di quanto auspicato, con grande apprensione guardiamo ad
aree come Castel di Guido, da troppi anni sottoutilizzata e
che ora rischia di essere venduta. Una Regione che intende
vendere il patrimonio pubblico è una Regione che perde
credibilità e forza, che torna indietro da posizioni che credevamo
acquisite.
Il
rischio maggiore della vendita è nella possibilità di perdere verde
agricolo in favore della speculazione edilizia, che troppa parte del
nostro patrimonio caratteristico ha consumato impropriamente in
questi anni.
Annunciamo
quindi azioni nei prossimi giorni volte a denunciare il pericolo
della vendita e a sottolineare le potenzialità delle terre
pubbliche.
Coordinamento
Romano Accesso alla Terra
EQUORETE ESPRIME GRANDE PREOCCUPAZIONE PER LA VENDITA DELLE TERRE PUBBLICHE
Equorete esprime grande
preoccupazione per l'intenzione di procedere alla dismissione delle
terre agricole di proprietà della Regione Lazio espressa nella
Delibera di Giunta 147 del 20 marzo 2014 che ha prodotto la Proposta
di Legge 147 che all'articolo 20 recita "....sono individuati,
nell'ambito dei beni immobili.......l'elenco dei terreni agricoli o a
vocazione agricola idonei alla dismissione o locazione......" e
già nel testo prevede le modalità di alienazione della proprietà
di tali terreni.
Di fronte a questa decisa
inversione rispetto a quanto dichiarato più volte pubblicamente dal
Presidente Zingaretti e dalla Giunta, su un argomento che è stato
diffusamente trattato e affrontato nel corso della campagna
elettorale e in merito al quale sono stati presi impegni precisi,
Equorete ribadisce l'assoluta contrarietà alla vendita del
patrimonio agricolo pubblico.
Le terre agricole pubbliche, che
sono di fondamentale importanza per garantire il diritto
all'alimentazione delle generazioni future, devono rimanere tali
innanzitutto per essere sottratte al fenomeno del "land
grabbing", fenomeno di portata mondiale di accaparramento di
terre agricole, per consentire produzioni all'insegna della
biodiversità e accesso alla terra agli agricoltori, per preparare
risposte adeguate al cambiamento climatico. Come peraltro si
stanno accingendo a fare altre Regioni in difesa del bene comune
alimentazione che, così come l'acqua, consideriamo una risorsa non
privatizzabile.
Chiediamo al Presidente Zingaretti
di procedere piuttosto a riportare nella legalità l'utilizzo di
queste proprietà, da troppo tempo non valorizzate negli introiti che
possono garantire se affittate con contratti regolari, e di procedere
immediatamente all'emanazione dei bandi che consentano la nascita di
nuove aziende agricole o l'ampliamento delle piccole aziende
esistenti.
Equorete Network dell'Ecologia
Sociale
Nessun commento:
Posta un commento