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Ore 19 Accoglienza degli ospiti - istruzioni per l’uso
Ore 20.30 Cena
Ore 22.00 - proiezione del film-documentario "Natural Resistence" (durata 1:20)
-improvvisazione musicale e non solo
Sabato 28 giugno
Ore 8.30- colazione
Ore 9.30 -“Parliamo di Mondeggi” insieme alla popolazione, incontro su Bene Comune, Comunità, Movimento
Sono state invitate a partecipare le esperienze più interessanti che si stanno muovendo nella costruzione dei Beni Comuni in Italia.
-Tavolo nazionale del movimento Genuino Clandestino
Ore 13 -pranzo
Ore 17 -passeggiata conoscitiva attraverso la fattoria di Mondeggi: partenza da Cuculia e arrivo nell’area di Cappannuccia
Ore 18 –marcia popolare festosa da Cappannuccia al podere Cuculia con l’insediamento del presidio contadino di Mondeggi
Ore 20.30 -cena
Ore 21.30/22 - teatro contadino libertario
Ore 22.30 -concerti con Cacofonia Europeana, O' Brian bombers ed altri ( musica popolare, folk irlandese, musica swing)
Domenica 29 giugno
Ore 9.30 - colazione
Ore 10.30 - “Progettiamo insieme le attività future di Mondeggi”
incontro aperto con la popolazione per progettare insieme il calendario e i laboratori pratici della Scuola Contadina di Mondeggi
Ore 13.00 - pranzo
Ore 15.00 - spettacolo per bambini e festa finale
Nella 3 giorni saranno attivi tanti laboratori pratici della “Scuola Contadina di Mondeggi” per piccoli e grandi:
- introduzione alla apicoltura
- introduzione alla potatura degli olivi
-“facciamo il pane con la pasta madre” insieme ai bambini
-”conosciamo gli animali di Mondeggi”, asini, capre, galline
-”come costruire un pollaio e le recinzioni per animali”
- “teatrino sulla natura e laboratorio di pittura naturale”
Quella di Mondeggi è una storia come tante, troppe altre; una di quelle che stimolano la gastrite, per quanto sono difficili da digerire. Una storia, per chi ancora non la conoscesse, fatta di sperpero e abbandono, di sfruttamento irresponsabile, di responsabilità eluse e poi riversate sopra una collettività ignara, ma che rischia di avallare, col proprio disinteresse, le scelte e le mire dei suoi amministratori. I 200 ettari della fattoria di Mondeggi, situati nel comune di Bagno a Ripoli, sono proprietà della Provincia di Firenze ed ospitano vigneti, pascoli, oliveti, boschi, giardini, fabbricati rurali e l'antica villa rinascimentale intorno a cui tutto ruotava; terra abbandonata ormai dal 2009, di cui ormai si tiene conto soltanto quando diventa possibile accaparrarsi i frutti pendenti che ancora, a scapito della sua gestione scriteriata, le piante continuano a produrre. Un degrado perpetrato negli anni, attraverso operazioni che vanno dalla devastazione dei poderi, sostituiti dalle colture estensive, alle sperimentazioni di meccanizzazioni spinte che hanno stravolto il territorio, ha coinvolto Mondeggi nella sua totalità; l'annegamento nei debiti (oltre un milione di euro) e il conseguente fallimento della società a controllo provinciale che l'amministrava non è stato altro che lo scontato epilogo. Così come scontata appare, per chi è avvezzo a relazionarsi con l'arroganza di chi gestisce in maniera privatistica gli enti pubblici, la scelta ultima della proprietà: vendere, o meglio svendere, per monetizzare un simile patrimonio immobiliare in nome della stabilità di bilancio, ingrassando tasche private già gonfie di capitali da investire, liberandosi così degli oneri di gestione ma anche dell'eccezionale potenziale in esso contenuto.
Quella del comitato “Verso Mondeggi Bene Comune – Fattoria Senza Padroni” (MFSP) è una piccola storia nella storia, che tenta di sovrapporsi con la propria attività a quella venale e miope appena descritta, che prova a determinare un cambiamento sostanziale di direzione all'interno di un percorso che si definisce ineluttabile. Impedire la vendita per donare nuova vita a Mondeggi è l'obiettivo; agricoltura contadina, sostenibile e naturale, multifunzionalità e orizzontalità totale i mezzi attraverso cui praticarlo; un documento, la Carta dei principi e degli intenti ( http://tbcfirenzemondeggi.noblogs.org/carta-dei-principi-e-degli-intenti/ ) la bussola di cui ci siamo dotati per auto-guidarci, per non perdere il sentiero sul quale abbiamo deciso di camminare. Sappiamo di non essere soli, bensì di avere l'appoggio, per ora espresso sotto voce, di una comunità territoriale che desidera la rinascita di Mondeggi; e al di là di essa possiamo contare su una galassia di esperienze complici in campagna come nelle metropoli, in chi si batte contro la privatizzazione dei beni pubblici, sostanziando al contempo l'ancora aleatorio concetto di “bene comune”, nelle esperienze di autogestione, siano esse di spazi sociali piuttosto che abitative o produttive, nelle mille espressioni di lotta che si prefiggono trasformazioni concrete e produzione di immaginario alternativo. Insieme all'esperienza per certi versi gemella di Caicocci, Mondeggi è stato assunto come impegno collettivo e primario dalla rete di Genuino Clandestino, costituita da un arcipelago di realtà contadine e non solo, per attuare e dare corpo, in queste due situazioni e attraverso di esse, ai presupposti intorno ai quali il suo organismo si è coagulato.
Una fattoria abbandonata eletta a paradigma, quindi, di ciò che poteva essere e non è stato, per convertirla in ciò che potrebbe essere e che vogliamo diventi. Intendiamo riabitare Mondeggi e la sua terra per sottrarla alla speculazione, per guardare la realtà da una diversa prospettiva; vogliamo ripartire dalla radicalità di una proposta che intreccia al suo interno numerosi piani differenti, che in sé mescola cibo e gioco, salute e lavoro, socialità e agricoltura. Il nostro proposito è dimostrare che, ben oltre le parole vuote della retorica istituzionale, a cui piace spesso citare il ritorno all'agricoltura come risposta alla crisi senza però spendersi in alcun modo per favorirlo, processi auto-organizzati prendono vita e crescono sull'impulso non soltanto della mancanza di alternative, quanto soprattutto sulla volontà di spendersi in qualcosa di essenziale, rigettando il superfluo ridondante in cui siamo immersi. Accedere alla terra, quindi, per sperimentare in essa la gestione, o meglio l'autogestione, di ciò che un qualcosa del genere è necessario sia: un bene comune, una risorsa collettiva, la cui fruizione sia garantita a tutte e tutti, la cui economia sia decisa in maniera comunitaria, ben lontana dalle dinamiche di profitto imperanti. Autogestire un bene comune per autogestire un pezzetto della propria vita, in sostanza; un pezzetto che auspichiamo possa crescere e crescere ancora.
Fino ad ora abbiamo messo in atto interventi “clandestini” di cura e manutenzione del territorio agricolo e dell'area a parco, operando a Mondeggi da esterni: questo non ci basta più. I suoi 200 ettari racchiudono potenzialità enormi; su di essi vorremmo che confluissero le energie di chi condivide il nostro percorso, siano essi vicini o lontani, realtà organizzate o singoli, e soprattutto di una comunità locale minacciata della sottrazione di una porzione importante di territorio. Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare una 3 giorni di iniziative, dibattiti, socialità e divertimento, prevista per il 27-28-29 giugno, da utilizzare come trampolino per balzare oltre, per dare inizio alla fase di custodia popolare del bene comune in questione. Per far nascere in maniera collettiva e condivisa quel presidio contadino che vuol essere il preludio all'insediamento sul territorio di una presenza che lo sappia gestire e valorizzare, amare e difendere.
Invitiamo quindi tutte le persone e tutte le realtà organizzate di resistenza ad aderire esplicitamente con un comunicato e a partecipare ad un'iniziativa che vuol essere aperta e trasversale, ma antirazzista, antifascista e antisessista nell'animo, così come la realtà che la promuove.
Infine vogliamo essere chiari: poiché ad oggi non vi è nessun accordo con le istituzioni non possiamo sapere ciò a cui andremo incontro, non ci è dato conoscere gli sviluppi che questa vicenda assumerà; ci auguriamo però che il nostro passo possa essere riprodotto quante più volte possibile, laddove la realtà e l'immaginazione lo permettano.
MFSP - verso Mondeggi rinasce in 3 giorni
Il giorno 17 giugno arriva una lettera di diffida indirizzata al Comitato Mondeggi Bene Comune, a firma Provincia di Firenze, con la quale si “diffida ad astenersi da qualsivoglia iniziativa non espressamente autorizzata dalla proprietà dei terreni e dei fabbricati”
alla quale opponiamo con forza una CONTRO-DIFFIDA
Genuino Clandestino
ovunque, 21 giugno 2014
Alla cortese attenzione di
Provincia di Firenze
Mondeggi srl.
Sig. Tiziano Lepri
Sig. Giano Giani
OGGETTO: Recupero e riappropriazione comunitaria di terre pubbliche abbandonate e di fabbricati in rovina per mala gestione istituzionale.
Diffida ad astenersi da qualsivoglia iniziativa non espressamente a sostegno delle azioni promosse dal Comitato “Verso Mondeggi bene comune”.
Con riferimento all’ostinazione con la quale la morente Provincia di Firenze persegue, come suo ultimo obbiettivo prima di spirare, l’alienazione, oltre che di se stessa, dei terreni e dei fabbricati situati in Mondeggi, proprietà della srl Mondeggi in liquidazione, di cui la Provincia è socio unico, il movimento Genuino Clandestino, pur avendo raccolto con pazienza e indulgenza le istanze di funzionari e politici, deve tuttavia perseguire l’obbiettivo di sostenere ogni azione volta al recupero di un bene pubblico abbandonato prezioso come la terra in via di privatizzazione definitiva.
Sulla base di tale premessa, per quanto vi sia stato finora un atteggiamento tollerante verso l’ostinazione e la testardaggine con le quali l’Ente pubblico in indirizzo si rifiuta di agire, in concordanza con la propria natura giuridica, secondo l’interesse della comunità, oltre che secondo il buon senso, oltre che secondo l’intelligenza di fare un gesto eroico in punto di morte, è ora necessario precisare come, al contrario, non sia possibile prestare acquiescenza ad ulteriori dimostrazioni di cocciutaggine, dovendosi in particolare manifestare assoluta contrarietà per ogni forma di sgombero coatto preventivo, quale quello preannunciato per le date dal 27 al 29 giugno con una lettera minatoria.
In tale lettera si informa che “la Provincia di Firenze, nel caso in cui dovesse apprendere o verificare che terreni e /o immobili facenti parte del complesso di Mondeggi sono stati occupati ed utilizzati senza alcun titolo da terzi, in qualsiasi forma e veste, peraltro in presenza di tale espresso divieto, provvederà ad attivarsi per le opportune tutele davanti alle autorità competenti, al fine di far cessare gli abusi che comprimano in maniera illegittima il diritto di proprietà e perseguire chi ne sia responsabile.”
Alla luce di tali circostanze e in considerazione del fatto che il Comitato “Verso Mondeggi Bene Comune” si propone in maniera legittima, e non illegittima, di restituire all’uso, e non all’abuso, terre e casolari abbandonati di proprietà pubblica, il movimento Genuino Clandestino si vede costretto a diffidare l’Ente in indirizzo – nonché i privati cui la presente è indirizzata in quanto firmatari della lettera minatoria – dall’utilizzare impropriamente la locuzione “proprietà privata” laddove è chiaramente corretto utilizzare la locuzione “bene comune” e altresì dal perseguire qualsiasi politica poliziesca e repressiva, in aperta contraddizione con la tanto millantata democrazia del dialogo, nei confronti di chi desidera soltanto prendersi cura di questo bene comune.
Confidando nel senso di responsabilità di ciascuno si auspica che venga preso atto di quanto sopra e soprasseduto dal perseverare in iniziative contro il buon senso, la democrazia, il bene comune, l’intelligenza e la lungimiranza, e pertanto illegittime.
Genuino Clandestino
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