Far fruttare i terreni incolti sul proprio territorio per combattere la disoccupazione e il dissesto idrogeologico. E' a questo ambizioso obiettivo che mira l'amministrazione Menesini, affinché l'agricoltura possa divenire un'attività redditizia per le nuove generazioni e, al contempo, contribuisca a incrementare i livelli di sicurezza idraulica e idrogeologica del territorio. Due le azioni attraverso le quali il Comune vuole "togliere i terreni ai rovi" e destinarli a coloro che sono interessati a coltivarli per trarne un reddito. Una è la realizzazione del progetto Nutrire la Lucchesia avviato in collaborazione con il Comune di Lucca e con le associazioni di settore del territorio, l'altra è l'avvio dei contatti con l'ente terre regionali toscani per il progetto Banca della Terra per il censimento dei terreni privati.
Con Nutrire la Lucchesia si vogliono individuare tutti i terreni pubblici a valenza agricola non coltivati per poi assegnarli a giovani e cooperative. A questo scopo il Comune di Capannori sta per avviare un censimento dei terreni pubblici abbandonati e incolti. A realizzarlo saranno due giovani selezionati grazie al progetto che dovranno fare una mappa di tutti gli ettari di terre di proprietà pubblica non utilizzate presenti sul territorio comunale e verificarne le condizioni e il possibile utilizzo a fini agricoli. Al termine di questa attività sarà redatto un progetto che definirà le modalità per l'assegnazione dei terreni.
Contestualmente l'amministrazione comunale ha incontrato referenti dell'ente terre regionali toscane nell'ambito del progetto Banca della Terra istituita dalla Regione Toscana che ha già avviato sul territorio comunale un censimento dei terreni privati lasciati incolti e non utilizzati per metterli poi a disposizione a canoni concordati e con sussidi ai tanti agricoltori senza terreni da coltivare.
"Vogliamo partire dall'utilizzo dei terreni pubblici a scopo agricolo per rimettere in circolo la terra e assegnarla a coloro che non hanno i mezzi per procurarsela ma che sono intenzionati a coltivarla per trarne un reddito – spiega l'assessore alle attività produttive, Serena Frediani –. Con questi progetti vogliamo quindi creare le condizioni per dare nuove opportunità di lavoro soprattutto ai giovani nel settore agricolo, ma anche recuperare alla coltivazione, all'attività di allevamento e in genere alle attività agroalimentari, terreni che erano stati abbandonati".
A breve il Comune di Capannori e il Comune di Lucca insieme alle associazioni interessate si incontreranno per mettere a punto definitivamente entrambi i progetti e renderli noti alla comunità.
Contestualmente l'amministrazione comunale ha incontrato referenti dell'ente terre regionali toscane nell'ambito del progetto Banca della Terra istituita dalla Regione Toscana che ha già avviato sul territorio comunale un censimento dei terreni privati lasciati incolti e non utilizzati per metterli poi a disposizione a canoni concordati e con sussidi ai tanti agricoltori senza terreni da coltivare.
"Vogliamo partire dall'utilizzo dei terreni pubblici a scopo agricolo per rimettere in circolo la terra e assegnarla a coloro che non hanno i mezzi per procurarsela ma che sono intenzionati a coltivarla per trarne un reddito – spiega l'assessore alle attività produttive, Serena Frediani –. Con questi progetti vogliamo quindi creare le condizioni per dare nuove opportunità di lavoro soprattutto ai giovani nel settore agricolo, ma anche recuperare alla coltivazione, all'attività di allevamento e in genere alle attività agroalimentari, terreni che erano stati abbandonati".
A breve il Comune di Capannori e il Comune di Lucca insieme alle associazioni interessate si incontreranno per mettere a punto definitivamente entrambi i progetti e renderli noti alla comunità.
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