Come nasce l’incontro con Bolognola e la sua gente….
Siamo
entrati in contatto con la comunità di Bolognola e con la sua sindaca
subito dopo la scossa del 24 agosto. Contattati in lista nazionale dalla
vicesindaca del paese la quale chiedeva un incontro con la rete per
ricevere consulenza in relazione ad aspetti sia tecnici legati alle
produzioni contadine e sia per avere un’idea in relazione alle
trasformazioni alimentari (latticini ed insaccati) dei piccoli
produttori, all’interno di case o in laboratori artigianali, visto che
quelli presenti e classificati “a norma” presentano inagibilità. Molto
dell’indotto economico del paese di Bolognola si regge sull’agricoltura e
le attività ad essa connesse, in questo periodo storico di forte
spopolamento delle zone montane, l’aggravante dei problemi connessi al
terremoto rischiano di far collassare e svuotare queste comunità.
Dopo
una naturale diffidenza, sono stati sciolti alcuni nodi politici legati
alle reciproche percezioni e si è deciso di proseguire solo ed
esclusivamente nell’ambito di azioni volte all’autogestione dei
produttori colpiti, al mutuo aiuto prestato dalle nostre reti e dai
contadini presenti in paese, incentrando tutta l’azione in un ambito di
autorganizzazione.
E’
stato subito chiaro che per perseguire gli obbiettivi posti
dall’autogestione tutto il percorso doveva essere connotato dal
potenziamento delle relazioni e dall’individuazione di obbiettivi comuni
e non personalistici, aspetto controverso in una fase di emergenza
reale dove c’è sempre il rischio che i conflitti si acutizzino e creino
rotture nella comunità.
Prima
delle scosse di ottobre, che avrebbero definitivamente messo in
ginocchio il territorio, si era concordata con l’amministrazione, i
contadini e le altre reti GC nazionali l’esigenza di lavorare su un
cambio di rotta nell’ambito della normativa legata alla trasformazione e
alla commercializzazione dei prodotti contadini, riaprendo alla
comunità la possibilità di poter riprendere le proprie attività prima
possibile, agevolandone la ripresa economica del territorio e stimolando
nuovi insediamenti. Il primo incontro “pratico” con la comunità, l’
amministrazione e le reti GC si sarebbe dovuto tenere il 18 e 19
Novembre, ma le ultime forti scosse hanno aggravato la situazione,
rendendo Bolognola una comunità inagibile, in cui ora risiedono
solamente 37 persone che non possono e non vogliono lasciare il loro
territorio, soprattutto allevatori.
- See more at: http://genuinoclandestino.it/bolognola-soccorso-contadino/#sthash.2GS5mPYk.dpuf
Come nasce l’incontro con Bolognola e la sua gente….
Siamo
entrati in contatto con la comunità di Bolognola e con la sua sindaca
subito dopo la scossa del 24 agosto. Contattati in lista nazionale dalla
vicesindaca del paese la quale chiedeva un incontro con la rete per
ricevere consulenza in relazione ad aspetti sia tecnici legati alle
produzioni contadine e sia per avere un’idea in relazione alle
trasformazioni alimentari (latticini ed insaccati) dei piccoli
produttori, all’interno di case o in laboratori artigianali, visto che
quelli presenti e classificati “a norma” presentano inagibilità. Molto
dell’indotto economico del paese di Bolognola si regge sull’agricoltura e
le attività ad essa connesse, in questo periodo storico di forte
spopolamento delle zone montane, l’aggravante dei problemi connessi al
terremoto rischiano di far collassare e svuotare queste comunità.
Dopo
una naturale diffidenza, sono stati sciolti alcuni nodi politici legati
alle reciproche percezioni e si è deciso di proseguire solo ed
esclusivamente nell’ambito di azioni volte all’autogestione dei
produttori colpiti, al mutuo aiuto prestato dalle nostre reti e dai
contadini presenti in paese, incentrando tutta l’azione in un ambito di
autorganizzazione.
E’
stato subito chiaro che per perseguire gli obbiettivi posti
dall’autogestione tutto il percorso doveva essere connotato dal
potenziamento delle relazioni e dall’individuazione di obbiettivi comuni
e non personalistici, aspetto controverso in una fase di emergenza
reale dove c’è sempre il rischio che i conflitti si acutizzino e creino
rotture nella comunità.
Prima
delle scosse di ottobre, che avrebbero definitivamente messo in
ginocchio il territorio, si era concordata con l’amministrazione, i
contadini e le altre reti GC nazionali l’esigenza di lavorare su un
cambio di rotta nell’ambito della normativa legata alla trasformazione e
alla commercializzazione dei prodotti contadini, riaprendo alla
comunità la possibilità di poter riprendere le proprie attività prima
possibile, agevolandone la ripresa economica del territorio e stimolando
nuovi insediamenti. Il primo incontro “pratico” con la comunità, l’
amministrazione e le reti GC si sarebbe dovuto tenere il 18 e 19
Novembre, ma le ultime forti scosse hanno aggravato la situazione,
rendendo Bolognola una comunità inagibile, in cui ora risiedono
solamente 37 persone che non possono e non vogliono lasciare il loro
territorio, soprattutto allevatori.
Le Nuove Urgenze A
questo punto abbiamo deciso come rete di agire praticamente, e insieme
ai ad EcoMercato di Jesi, ci siamo recati a verificare con i nostri
occhi la situazione, parlando con gli allevatori che si ritrovano con le
stalle danneggiate, senza un ricovero per gli animali, con l’inverno e
la neve alle porte. Abbiamo subito elaborato un progetto per la
costruzione di due/tre tettoie (ben fatte) come ricovero per gli
animali, con anche l’intenzione di portare alcune casette in legno per
far si che gli allevatori abbiano un posto per cambiarsi una volta
finito il lavoro, invece che farlo all’aperto o in macchina. Una volta
elaborato il tutto abbiamo lanciato un appello a tutte le reti e in
molte hanno dato subito la loro adesione o il loro supporto: Campi
Aperti di Bologna, Mercato Brado di Terni, Terra Terra di Roma, Mondeggi
bene comune di Firenze, Terra Fuori Mercato di Perugia….e diverse altre
realtà ci hanno contattato per capire come aiutarci. Questo ci ha
permesso di reperire fondi e materiali, oltre quelli messi a
disposizione dagli stessi allevatori
La fine dei Lavori programmati e l’inizio di nuove urgenze..
I
lavori sono iniziati venerdì 17 Novembre e si sono conclusi domenica
27, con la costruzione di 4 strutture leggere per ricovero animali ,
grazie all’aiuto di tutte le reti che hanno aderito, pemettendo una
turnazione sul posto dei solidali.
Il
materiale da costruzione raccolto e inviatoci, e le raccolte fondi
fatte per il progetto hanno reso questo possibile in un ottica di
autodeterminazione che oltre ad avere una reale utilità pratica
racchiude un forte senso simbolico. Per il momento non ci sono in
programma altri “progetti di ricostruzione”, ma abbiamo lasciato I
nostri contatti ad alcuni pastori di paesi limitrofi (Cessapalombo e
Acquacanina) che si trovano in difficoltà.
Sappiamo
di altri compagni di GC che si stanno muovendo su latri fronti di crisi
come Amatrice, Arquata del Tronto, a loro vatutta la nostra solidarietà
e la nostra dispponibilità.
Progetti Futuri l’esperienza
di autocostruzione in totale autogestione ha fatto si che ognuno di noi
cominciasse a costruire una relazione significativa con gli abitanti
del paese, sviluppando ipotesi e visioni future legate all’idea di
resistenza in quel contesto, resistenza che può realizzarsi solo
attraverso il potenziamento della cooperazione e del senso di comunità,
da qui sono scaturite diverse ipotesi di progettualità a lungo termine
per le quali è ancora aperta la raccolta di fondi che potranno servire a
finanziare le azioni future come la
costruzione di un laboratorio di trasformazione comunitario, campi
contadini estivi per bambini e bambine e non ultima tutta la discussione
e l’iter assembleare che dovrebbe portare alla costruzione di una
Delibera Comunale sulla libera trasformazione delle produzioni derivanti
da agricoltura contadina in piccola scala.
Prossimo
passo un’assemblea aperta a Bolognola per fare il punto con i contadini
e le contadine e fare un calendario per la progettazione delle azioni
future e la loro effettiva realizzazione.
W i contadini e le contadine che resistono w l’autogestione.
A presto per nuovi aggiornamenti.
SemInterrati
rete genuina clandestina delle Marche centro-sud
- See more at: http://genuinoclandestino.it/bolognola-soccorso-contadino/#sthash.2GS5mPYk.dpuf
Come nasce l’incontro con Bolognola e la sua gente….
Siamo
entrati in contatto con la comunità di Bolognola e con la sua sindaca
subito dopo la scossa del 24 agosto. Contattati in lista nazionale dalla
vicesindaca del paese la quale chiedeva un incontro con la rete per
ricevere consulenza in relazione ad aspetti sia tecnici legati alle
produzioni contadine e sia per avere un’idea in relazione alle
trasformazioni alimentari (latticini ed insaccati) dei piccoli
produttori, all’interno di case o in laboratori artigianali, visto che
quelli presenti e classificati “a norma” presentano inagibilità. Molto
dell’indotto economico del paese di Bolognola si regge sull’agricoltura e
le attività ad essa connesse, in questo periodo storico di forte
spopolamento delle zone montane, l’aggravante dei problemi connessi al
terremoto rischiano di far collassare e svuotare queste comunità.
Dopo
una naturale diffidenza, sono stati sciolti alcuni nodi politici legati
alle reciproche percezioni e si è deciso di proseguire solo ed
esclusivamente nell’ambito di azioni volte all’autogestione dei
produttori colpiti, al mutuo aiuto prestato dalle nostre reti e dai
contadini presenti in paese, incentrando tutta l’azione in un ambito di
autorganizzazione.
E’
stato subito chiaro che per perseguire gli obbiettivi posti
dall’autogestione tutto il percorso doveva essere connotato dal
potenziamento delle relazioni e dall’individuazione di obbiettivi comuni
e non personalistici, aspetto controverso in una fase di emergenza
reale dove c’è sempre il rischio che i conflitti si acutizzino e creino
rotture nella comunità.
Prima
delle scosse di ottobre, che avrebbero definitivamente messo in
ginocchio il territorio, si era concordata con l’amministrazione, i
contadini e le altre reti GC nazionali l’esigenza di lavorare su un
cambio di rotta nell’ambito della normativa legata alla trasformazione e
alla commercializzazione dei prodotti contadini, riaprendo alla
comunità la possibilità di poter riprendere le proprie attività prima
possibile, agevolandone la ripresa economica del territorio e stimolando
nuovi insediamenti. Il primo incontro “pratico” con la comunità, l’
amministrazione e le reti GC si sarebbe dovuto tenere il 18 e 19
Novembre, ma le ultime forti scosse hanno aggravato la situazione,
rendendo Bolognola una comunità inagibile, in cui ora risiedono
solamente 37 persone che non possono e non vogliono lasciare il loro
territorio, soprattutto allevatori.
Le Nuove Urgenze A
questo punto abbiamo deciso come rete di agire praticamente, e insieme
ai ad EcoMercato di Jesi, ci siamo recati a verificare con i nostri
occhi la situazione, parlando con gli allevatori che si ritrovano con le
stalle danneggiate, senza un ricovero per gli animali, con l’inverno e
la neve alle porte. Abbiamo subito elaborato un progetto per la
costruzione di due/tre tettoie (ben fatte) come ricovero per gli
animali, con anche l’intenzione di portare alcune casette in legno per
far si che gli allevatori abbiano un posto per cambiarsi una volta
finito il lavoro, invece che farlo all’aperto o in macchina. Una volta
elaborato il tutto abbiamo lanciato un appello a tutte le reti e in
molte hanno dato subito la loro adesione o il loro supporto: Campi
Aperti di Bologna, Mercato Brado di Terni, Terra Terra di Roma, Mondeggi
bene comune di Firenze, Terra Fuori Mercato di Perugia….e diverse altre
realtà ci hanno contattato per capire come aiutarci. Questo ci ha
permesso di reperire fondi e materiali, oltre quelli messi a
disposizione dagli stessi allevatori
La fine dei Lavori programmati e l’inizio di nuove urgenze..
I
lavori sono iniziati venerdì 17 Novembre e si sono conclusi domenica
27, con la costruzione di 4 strutture leggere per ricovero animali ,
grazie all’aiuto di tutte le reti che hanno aderito, pemettendo una
turnazione sul posto dei solidali.
Il
materiale da costruzione raccolto e inviatoci, e le raccolte fondi
fatte per il progetto hanno reso questo possibile in un ottica di
autodeterminazione che oltre ad avere una reale utilità pratica
racchiude un forte senso simbolico. Per il momento non ci sono in
programma altri “progetti di ricostruzione”, ma abbiamo lasciato I
nostri contatti ad alcuni pastori di paesi limitrofi (Cessapalombo e
Acquacanina) che si trovano in difficoltà.
Sappiamo
di altri compagni di GC che si stanno muovendo su latri fronti di crisi
come Amatrice, Arquata del Tronto, a loro vatutta la nostra solidarietà
e la nostra dispponibilità.
Progetti Futuri l’esperienza
di autocostruzione in totale autogestione ha fatto si che ognuno di noi
cominciasse a costruire una relazione significativa con gli abitanti
del paese, sviluppando ipotesi e visioni future legate all’idea di
resistenza in quel contesto, resistenza che può realizzarsi solo
attraverso il potenziamento della cooperazione e del senso di comunità,
da qui sono scaturite diverse ipotesi di progettualità a lungo termine
per le quali è ancora aperta la raccolta di fondi che potranno servire a
finanziare le azioni future come la
costruzione di un laboratorio di trasformazione comunitario, campi
contadini estivi per bambini e bambine e non ultima tutta la discussione
e l’iter assembleare che dovrebbe portare alla costruzione di una
Delibera Comunale sulla libera trasformazione delle produzioni derivanti
da agricoltura contadina in piccola scala.
Prossimo
passo un’assemblea aperta a Bolognola per fare il punto con i contadini
e le contadine e fare un calendario per la progettazione delle azioni
future e la loro effettiva realizzazione.
W i contadini e le contadine che resistono w l’autogestione.
A presto per nuovi aggiornamenti.
SemInterrati
rete genuina clandestina delle Marche centro-sud
- See more at: http://genuinoclandestino.it/bolognola-soccorso-contadino/#sthash.2GS5mPYk.dpufL'incontro a Bolognola, la solidarietà ai terremotati, i lavori per mandare avanti le attività agricole
W
i contadini e le contadine che resistono w l’autogestione. - See more
at:
http://genuinoclandestino.it/bolognola-soccorso-contadino/#sthash.2GS5mPYk.dpuf
Come nasce l’incontro con Bolognola e la sua gente….
Siamo
entrati in contatto con la comunità di Bolognola e con la sua sindaca
subito dopo la scossa del 24 agosto. Contattati in lista nazionale dalla
vicesindaca del paese la quale chiedeva un incontro con la rete per
ricevere consulenza in relazione ad aspetti sia tecnici legati alle
produzioni contadine e sia per avere un’idea in relazione alle
trasformazioni alimentari (latticini ed insaccati) dei piccoli
produttori, all’interno di case o in laboratori artigianali, visto che
quelli presenti e classificati “a norma” presentano inagibilità. Molto
dell’indotto economico del paese di Bolognola si regge sull’agricoltura e
le attività ad essa connesse, in questo periodo storico di forte
spopolamento delle zone montane, l’aggravante dei problemi connessi al
terremoto rischiano di far collassare e svuotare queste comunità.
Dopo
una naturale diffidenza, sono stati sciolti alcuni nodi politici legati
alle reciproche percezioni e si è deciso di proseguire solo ed
esclusivamente nell’ambito di azioni volte all’autogestione dei
produttori colpiti, al mutuo aiuto prestato dalle nostre reti e dai
contadini presenti in paese, incentrando tutta l’azione in un ambito di
autorganizzazione.
E’
stato subito chiaro che per perseguire gli obbiettivi posti
dall’autogestione tutto il percorso doveva essere connotato dal
potenziamento delle relazioni e dall’individuazione di obbiettivi comuni
e non personalistici, aspetto controverso in una fase di emergenza
reale dove c’è sempre il rischio che i conflitti si acutizzino e creino
rotture nella comunità.
Prima
delle scosse di ottobre, che avrebbero definitivamente messo in
ginocchio il territorio, si era concordata con l’amministrazione, i
contadini e le altre reti GC nazionali l’esigenza di lavorare su un
cambio di rotta nell’ambito della normativa legata alla trasformazione e
alla commercializzazione dei prodotti contadini, riaprendo alla
comunità la possibilità di poter riprendere le proprie attività prima
possibile, agevolandone la ripresa economica del territorio e stimolando
nuovi insediamenti. Il primo incontro “pratico” con la comunità, l’
amministrazione e le reti GC si sarebbe dovuto tenere il 18 e 19
Novembre, ma le ultime forti scosse hanno aggravato la situazione,
rendendo Bolognola una comunità inagibile, in cui ora risiedono
solamente 37 persone che non possono e non vogliono lasciare il loro
territorio, soprattutto allevatori.
Le Nuove Urgenze A
questo punto abbiamo deciso come rete di agire praticamente, e insieme
ai ad EcoMercato di Jesi, ci siamo recati a verificare con i nostri
occhi la situazione, parlando con gli allevatori che si ritrovano con le
stalle danneggiate, senza un ricovero per gli animali, con l’inverno e
la neve alle porte. Abbiamo subito elaborato un progetto per la
costruzione di due/tre tettoie (ben fatte) come ricovero per gli
animali, con anche l’intenzione di portare alcune casette in legno per
far si che gli allevatori abbiano un posto per cambiarsi una volta
finito il lavoro, invece che farlo all’aperto o in macchina. Una volta
elaborato il tutto abbiamo lanciato un appello a tutte le reti e in
molte hanno dato subito la loro adesione o il loro supporto: Campi
Aperti di Bologna, Mercato Brado di Terni, Terra Terra di Roma, Mondeggi
bene comune di Firenze, Terra Fuori Mercato di Perugia….e diverse altre
realtà ci hanno contattato per capire come aiutarci. Questo ci ha
permesso di reperire fondi e materiali, oltre quelli messi a
disposizione dagli stessi allevatori
La fine dei Lavori programmati e l’inizio di nuove urgenze..
I
lavori sono iniziati venerdì 17 Novembre e si sono conclusi domenica
27, con la costruzione di 4 strutture leggere per ricovero animali ,
grazie all’aiuto di tutte le reti che hanno aderito, pemettendo una
turnazione sul posto dei solidali.
Il
materiale da costruzione raccolto e inviatoci, e le raccolte fondi
fatte per il progetto hanno reso questo possibile in un ottica di
autodeterminazione che oltre ad avere una reale utilità pratica
racchiude un forte senso simbolico. Per il momento non ci sono in
programma altri “progetti di ricostruzione”, ma abbiamo lasciato I
nostri contatti ad alcuni pastori di paesi limitrofi (Cessapalombo e
Acquacanina) che si trovano in difficoltà.
Sappiamo
di altri compagni di GC che si stanno muovendo su latri fronti di crisi
come Amatrice, Arquata del Tronto, a loro vatutta la nostra solidarietà
e la nostra dispponibilità.
Progetti Futuri l’esperienza
di autocostruzione in totale autogestione ha fatto si che ognuno di noi
cominciasse a costruire una relazione significativa con gli abitanti
del paese, sviluppando ipotesi e visioni future legate all’idea di
resistenza in quel contesto, resistenza che può realizzarsi solo
attraverso il potenziamento della cooperazione e del senso di comunità,
da qui sono scaturite diverse ipotesi di progettualità a lungo termine
per le quali è ancora aperta la raccolta di fondi che potranno servire a
finanziare le azioni future come la
costruzione di un laboratorio di trasformazione comunitario, campi
contadini estivi per bambini e bambine e non ultima tutta la discussione
e l’iter assembleare che dovrebbe portare alla costruzione di una
Delibera Comunale sulla libera trasformazione delle produzioni derivanti
da agricoltura contadina in piccola scala.
Prossimo
passo un’assemblea aperta a Bolognola per fare il punto con i contadini
e le contadine e fare un calendario per la progettazione delle azioni
future e la loro effettiva realizzazione.
W i contadini e le contadine che resistono w l’autogestione.
A presto per nuovi aggiornamenti.
SemInterrati
rete genuina clandestina delle Marche centro-sud
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