martedì 15 gennaio 2013

Sudafrica:continuano gli scontri tra braccianti e polizia


Sudafrica:continuano gli scontri tra braccianti e polizia

I pennivendoli italiani, e i loro padroni editori, non parlano dei forti scontri
che continuano in Sudafrica tra braccianti e polizia. Pronti a contare i peli del
culo della presidentessa dell’Argentina o del re di Svezia, di Lady Gaga o di Leo
Messi, si guardano bene dal riportare notizia di chi, alla fame, lotta per la
sopravivvenza e la dignità. D’altra parte, perché meravigliarsi? Essi e i loro padroni
fame non hanno e dignità nemmeno.

Eppure in Sudafrica si intensificano gli scontri tra i braccianti in sciopero nella
provincia di Western Cape, che offre il 55-60% delle esportazioni agricole del paese
e occupa circa 200.000 braccianti fissi e stagionali, e la polizia. I manifestanti,
impegnati nella raccolta e nel confezionamento della frutta, sono in sciopero per
chiedere un aumento del salario giornaliero da 6 a 13 euro. I braccianti costruiscono
barricate e lanciano pietre contro la polizia, questa non si fa scrupolo di sparare
proiettili di gomma e gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. La polizia del
“rinnovato” e “democratico” Sudafrica è nota per i metodi spicci, che hanno portato
nei messi scorsi all’uccisione preventiva di minatori e braccianti in sciopero, “rei”
solo di manifestare per migliori condizioni di vita.

Che cosa dicono le parti in campo? I padroni dei vigneti e dei frutteti, in larga
parte bianchi, sono preoccupati in quanto la violenza danneggia in particolare la
produzione di uva da tavola e frutta. La radio locale riferisce, anch’essa
preoccupata, di saccheggi di negozi. “Finora 44 persone sono state arrestate con
l’accusa di intimidazione e violenza pubblica,” dichiara il portavoce della polizia
Andre Traut, aggiungendo che un capitano di polizia è stato ferito. Il ministro del
Lavoro Mildred Oliphant afferma che la normativa in vigore attualmente determina che
il salario di base può essere esaminato soltanto dopo un anno: il salario attuale
risale al marzo dello scorso anno, il che significa che la prossima revisione potrà
essere effettuata solo tra due mesi. “Ci scontriamo con il razzismo e l’arroganza dei
bianchi”, replica Nosey Pieterse, il segretario generale dell’Agricultural Workers
Union.
Gli operai italiani, delle fabbriche e delle campagne, sono dalla parte dei braccianti sudafricani in lotta!


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