“L’applicazione del Decreto Terre vive, è una vera e propria svendita sul modello “ebay” delle terre pubbliche, non c’è alcun criterio progettuale di valutazione delle offerte ed alcun tipo di graduatoria. Ma la cosa che più sconvolge, è la mancanza del 20% di terre pubbliche destinate, per legge, ad affitto. Credo ci siano tutti gli estremi per procedere alla richiesta di invalidare il bando terre vive. Se questo è il modo in cui il Mipaaf intende agevolare l’accesso alla terra per i giovani, per creare nuove aziende agricole, c’è qualcosa che non va. Con la liquidità di denaro in mano soprattutto alla criminalità organizzata, dovrebbe essere ovvio il rischio di adottare una svendita ‘’ tipo ebay”. E’ una svendita, infatti, che non risponde neppure ai criteri di legge e sancisce la mercificazione del bene terra, contravvenendo alla art. 44 della Costituzione Italiana.”
“ Le terre pubbliche in alienazione, con il Decreto Terre Vive, sono beni che provengono dal Cra e dal Corpo Forestale, la loro dismissione all’asta, senza alcuna progettualità richiesta dal governo non permette il mantenimento delle coltivazioni e delle sperimentazioni che valorizzino la biodiversità agraria italiana. In qualità di vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, sto approfondendo i rilievi critici e le possibili omissioni nella redazione dei bandi di dismissione delle terre pubbliche”
On. Adriano Zaccagnini Vicepresidente Commissione Agricoltura.
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