giovedì 22 marzo 2012

Assemblea Aperta Accesso alla Terra, 26 febbraio 2012, Terni


DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012 ORE 18

ASSEMBLEA APERTA

"ACCESSO ALLA TERRA E DIFESA DEI TERRITORI DALLA SVENDITA STATALE"

PRESSO CSA GERMINAL CIMARELLI, VIA DEL LANIFICIO 19A TERNI, IN OCCASIONE DI MERCATOBRADO

L'assemblea vuole essere luogo di confronto ed espressione delle varie realtà che sulla terra ci lavorano, ci abitano e ci vivono, per rivendicare le comunanze e l'importanza che queste hanno oggi ed hanno avuto nella nostra storia, per progettare azioni sia locali che collettive, per difendere la terra da palazzinari e speculatori, veri beneficiari delle aste statali.

LE TERRE PUBBLICHE NON APPARTENGONO ALLO STATO.
LO STATO NON PUO’ VENDERE LE NOSTRE TERRE.

LE TERRE PUBBLICHE SONO UN BENE COLLETTIVO CHE ALLA COLLETTIVITA’ VA LASCIATO!

PER IMPEDIRE LA VENDITA DELLE TERRE AGRICOLE DI PROPRIETA’ PUBBLICA PREVISTA DALL'art.66 (Dismissione di terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola) PERCHE’:


- La terra non può essere concepita in termini di possesso, perché è proprio in nome della proprietà privata e del profitto che le nostre terre sono ad oggi continuamente violentate, avvelenate e mostruosamente cementificate.

- E’ un dato di fatto che dal profitto ricavato dalla vendita dei beni comuni non ha mai tratto vantaggio la comunità a cui quei beni dovrebbero appartenere.

- Non crediamo alla favola del voler riavvicinare alla terra i giovani agricoltori. Con questa manovra avrà più semplice accesso alla terra solo chi se la può permettere, è l’ennesima minaccia a ciò che resta della piccola agricoltur a e il solo riferimento nella norma stessa ad eventuali cambi d’uso delle terre ne conferma la teoria.

Difendiamo l’autogoverno delle comunità locali attraverso la rivendicazione dello strumento, pratico e giuridico, delle comunanze. Sebbene il concetto dei diritti esercitati collettivamente è estraneo alla giurisprudenza moderna, le comunità hanno storicamente conservato e migliorato il loro patrimonio, mentre l’identità d’impresa, dal dopoguerra ad oggi, ha significato sposare valori legati al paradigma capitalista dello sviluppo cioè i valori della massimizzazione del profitto, della competitività del mercato, dell’ottimizzazione dell’efficienza produttiva in funzione dell’interesse economico privato e della rendita.

Proponiamo la rivitalizzazione degli usi civici e il coinvolgimento diretto delle comunanze agrarie del nostro territorio in un percorso di riappropriazione delle terre collettive.


- E’ ridicolo voler far credere che una manovra simile, le cui risorse nette derivanti equivarrebbero a circa 6 miliardi di euro, possa contribuire al risanamento di un debito pubblico che si aggira sui 1800 miliardi( proprio mentre in Val di Susa si costruisce un mostro il cui costo PUBBLICO supera i 30 miliardi.)

- Un paese che vende le terre agricole pubbliche rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare

"Il collettivismo agrario che contraddistingue le Comunanze, i Domini collettivi, le Università agrarie e le altre associazioni agrarie di uso civico, non costituisce un residuo storico del passato, ma rappresenta una risorsa antica ed attualissima per la nostra Regione.

Infatti, la loro forte concentrazione nel territorio regionale, concorre attivamente al consolidamento delle attività economiche, all’attuazione di interventi di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, alla conservazione del patrimonio monumentale.

In secondo luogo, nell’attuale fase di sviluppo delle aree rurali, alle associazioni agrarie va riconosciuta la capacità di far nascere indotti nella manifattura familiare, artigianale e nel settore dei servizi del sistema locale." da Uncem Umbria Marzo2011.

Tutte le Associazioni, Collettivi, Singoli, realtà interessate e sensibili all'argomento sono invitate a partecipare all' Assemblea.

(se qualcuno volesse partecipare col proprio banco a Mercatobrado già dalla mattina ce lo comunichi prima)

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