giovedì 11 ottobre 2012

SEMI LIBERI ALL’ACQUASOLA SABATO 13 OTTOBRE 2012 dalle 10.00 alle 19,30 presso Parco Acquasola


Il futuro del nostro sostentamento dipende anche dalle sementi a disposizione di chi coltiva

Vandana Shiva, leader dell'International Forum on Globalization, ha lanciato una campagna mondiale per le
settimane dal 2 al 16 ottobre nella quale concentrare l’attenzione di tutti sulla grave situazione di “schiavitù” al
quale l’uomo sta sottoponendo i semi e sulla non più rimandabile necessità di revisionare la legislazione
attuale in materia di commercializzazione delle sementi con queste parole:
“I semi sono il primo anello della catena alimentare. La libertà dei semi è la base di tutte le nostre libertà. Oggi
questa libertà è seriamente minacciata. Siamo testimoni di un'emergenza dei semi a livello globale. E’
necessario mantenere i semi liberi come “beni comuni”. Le vere forze che hanno generato la crisi, tramite
una morte finanziaria, ora vogliono appropriarsi del benessere reale della società e del futuro, vogliono
appropriarsi dell'acqua e della terra. “
Monocolture, fertilizzanti, pesticidi, lunghi viaggi refrigerati, proprietà intellettuale sui semi... L’agricoltura
cosiddetta moderna applica un modello produttivo industriale ad alto impatto ambientale e sociale che minaccia
le basi della pratica agricola tradizionale, erodendo i saperi millenari degli agricoltori e la biodiversità coltivata.
L’industrializzazione del sistema agricolo ha più a che fare con gli interessi del mondo del petrolio,
della chimica, della finanza, che con il diritto alla sicurezza e alla sovranità alimentare delle comunità e dei
popoli. Il mercato agricolo è sempre più dipendente dal sistema di trasformazione e distribuzione su larga
scala del cibo e dalle fluttuazioni dei mercati finanziari. Oggi mangiamo di più (ossia, consumiamo di più),
ma ci nutriamo di meno: per ottenere gli stessi principi nutritivi di una fetta di pane del 1940, oggi ne
dovremmo mangiare cinque. Un modello alternativo di agricoltura è possibile ed è già in atto: agricoltura
di piccola scala, stagionalità, mercati locali e ricerca partecipata riportano al centro l’agricoltore, la terra, i
consumatori.
Un elemento fondamentale di questa alternativa è legato ai semi. La legge italiana che regolamenta il settore è
però ancora incompleta, gli agricoltori italiani aspettano un decreto ministeriale che regolamenti il loro diritto al
commercio di semi di varietà da conservazione. Si tratta di varietà locali, spesso periferiche rispetto al mercato
agroalimentare, ma fondamentali per le loro qualità organolettiche e il loro valore culturale.
Il diritto alla vendita delle varietà da conservazione garantisce agli agricoltori il miglioramento e
la differenziazione delle loro coltivazioni e a tutti i cittadini la tutela del bene comune della biodiversità agricola
che è alla base del diritto ad un’alimentazione libera e sana.
Per questo la Rete Semi Rurali, con il sostegno di ACRA e Centro Internazionale Crocevia, nel 2011 ha avviato
una campagna per chiedere ai referenti della Conferenza Stato-Regioni e al Ministero delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) di riconoscere il diritto dei contadini alla selezione, conservazione e
commercializzazione dei semi di varietà da conservazione.
ASCI Italia sostiene a pieno i principi della campagna per la creazione di una spinta verso le istituzioni
europee perchè vengano modificate le norme a favore degli interessi di pochi che ledono la libertà e offendono il
comune buon senso.
PER SAPERNE DI PIU':
Navdanya International...........http://www.navdanyainternational.it/
La rete semi rurali..................http://www.semirurali.net/
PER FIRMARE L'APPELLO SULLA LIBERTA' DEI SEMI:
http://seedfreedom.in/

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