venerdì 7 dicembre 2012

Accesso alla terra e proprietà terriera


“FOOD SOVEREIGNTY MEETING ON LAND ISSUES”
(ACCESS TO LAND AND LAND TENURE)

“INCONTRO SOVRANITA' ALIMENTARE SUI TEMI DELLA TERRA”
(ACCESSO ALLA TERRA E PROPRIETA' TERRIERA)

Forum Sociale Europeo, Firenze 10+10
8-10 novembre 2012

Promosso da Nyeleni Europe Movelemt for Food Sovereignty European Coordination Via Campesina Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica Cospe Manitese


TEMI di discussione proposti:

1)      Land grabbing (“accaparramento” delle terre): casi ed esperienze di resistenza in Europa

2)      Accesso alla terra: esperienze positive di come la terra possa diventare una risposta alla crisi in atto

3)      Politica europea sull’accesso alla terra (in relazione anche alle “linee guida volontarie sulla gestione responsabile della terra, delle foreste e della pesca...”)

Il Cospe ha introdotto il tema della sovranità alimentare, come diritto al cibo e insieme di pratiche, che è diverso dalla “sicurezza alimentare” di cui si parla nei vari documenti internazionali.

E’ stato poi ricordato l'incontro di Krems di un anno fa del Forum di Nyeleni, forum Europeo per la Sovranità Alimentare dell’agosto 2011, per la dichiarazione e le proposte di azione che ne sono emerse vedi http://www.nyelenieurope.net


1) LAND GRABBING
Si sono susseguiti i racconti di casi di land grabbing in Europa:

- In Serbia, dove, dopo la guerra, è iniziato un processo di privatizzazione che sta portando alla vendita, a prezzi molto bassi, di terre che prima erano assegnate alle varie famiglie.
- In Romania, dove stanno arrivando ricchi investitori stranieri per impiantare coltivazioni a scala industriale, che stanno distruggendo la biodiversità e indebolendo sempre più le comunità rurali.
- In Bulgaria, dove il controllo della terra si sta concentrando in pochi gruppi imprenditoriali, molti cinesi, che non creano posti di lavoro per i locali, e usano le terre anche per avviare attività diverse da quella agricola (usi turistici, minerari, etc)
- In Norvegia, invece, dove si sta assistendo a una progressiva riduzione delle terre destinate all’agricoltura per abbandono da parte dei giovani che preferiscono altri lavori più redditizi del lavoro contadino, così le terre vengono vendute a pochi grandi proprietari. L’assurdità è che intanto lo Stato norvegese sta investendo nell’acquisto di terre nei paesi del sud del mondo, e importa sempre più prodotti alimentari dall’estero, invece di incentivare l’agricoltura nel proprio paese.
Inoltre, vi è una forma di appropriazione di pezzi di mare per un sovrasfruttamento delle risorse ittiche destinate ad alimentare i grandi pesci degli allevamenti.
Infine, in tutta la Scandinavia si sta prospettando un problema di land grabbing per impiantare grandi monocolture per la produzione di legname.
In Italia, è stato riportato il caso della pianura friulana, dove alcuni gruppi industriali locali in crisi si stanno buttando nell’acquisto delle terre agricole, assieme a gruppi di cinesi. Così si stanno ricreando grandi proprietà che vengono affidate in gestione a terzisti, i quali si indebitano con le banche per potere acquistare i grandi macchinari necessari per la coltivazione di questi grandi appezzamenti, formando così una classe di nuovi “schiavi”. Questo porta alla perdita di identità, di cultura e tradizione, di biodiversità.
Dall’altro lato invece nelle montagne friulane esistono ancora tantissimi usi civici, che non sono però presi in cura dalle comunità locali, se non qualche raro e virtuoso caso, che andrebbe studiato e fatto conoscere (vedi Pesariis).


2) ACCESSO ALLA TERRA
Terre de Liens ha contestualizzato la loro esperienza (risparmio solidale per acquisto di terre che affittano ad agricoltori biologici) nel discorso della sovranità alimentare: l'agricoltura ecologica e contadina come strumento per la tutela del territorio e per la produzione di cibo.
Grazie al loro operato si sono create occasioni concrete di sostegno da parte di realtà della società civile (TdL è nata dalla rete AMAP, simile ai nostri GAS e alle esperienze di Agricoltura Supportata dalla Comunità, dalla Confederation Paysanne, da associazioni per l'educazione popolare), come strumento per supportare e favorire la piccola agricoltura contadina biologica e creare legami sul territorio. L'acquisto collettivo è anche un'occasione per una gestione condivisa del territorio agricolo, da parte delle comunità locali, che si attivano tramite le associazioni regionali, facendo sensibilizzazione e creando reti, cultura, socialità.
TdL fa parte di una rete europea dove sono presenti realtà di vari paesi (Italia, Regno Unito, Spagna, Lituania, Belgio, ecc. - per l'Italia Aiab Lazio, Campiaperti/Genuino Clandestino, Sefea/Banca Etica). Questo percorso di rete può favorire scambi e attività anche sui temi della sovranità alimentare e dell'accesso alla terra.

CampiAperti ha presentato un progetto in corso di avviamento, simile a quello di Terre de Liens ma per ora a base locale (Bologna e Provincia), con l'ipotesi di creare una cooperativa e studiare un modello che poi possa essere replicato/adattato dalle altre realtà italiane che lo vorranno.
Si è riferito della campagna Terra Bene Comune che era nata in occasione della proposta interna alla “manovra Monti” di svendita dei terreni demaniali. Genuino Clandestino, rete di resistenze contadine, ha lanciato la campagna Terra Bene Comune perché i terreni demaniali rimangano di proprietà pubblica e  vengano affidati a chi vuole coltivarli. Ora il piano di svendita sembra essere in sospeso, tuttavia si propone di rilanciare questa campagna e in generale la rivendicazione da parte dei movimenti contadini per utilizzare le terre di proprietà collettiva, come opportunità di sopravvivenza e di reddito.
Genuino Clandestino: si è citato il prossimo incontro di aprile che sarà in Val di Susa.



3) POLITICA EUROPEA

I limiti:
-         Sono volontarie e non obbligatorie per gli Stati
-         E’ stata esclusa la possibilità di inserire anche la questione delle risorse idriche
-         E’ stato accettato il trasferimento dei diritti, anche su larga scala, di fatto favorendo il land grabbing
-         Non è compresa la restituzione delle terre alle popolazioni indigene, né alle popolazioni in caso di rientro dopo conflitti e guerre
-         Viene di fatto accettato il meccanismo del mercato globale nella redistribuzione delle terre

Cosa stabiliscono di utile:
-         Stabiliscono un approccio sostenibile e il principio di partecipazione e consultazione democratiche
-         Riconosce i diritti di coloro che lottano per la difesa delle terre
-         Riconoscono alcuni diritti delle popolazioni indigene (anche se insufficiente) e delle donne
-         Riconoscono i beni comuni, prevedendo una garanzia di 10 anni per la loro protezione
-         Proteggono le popolazioni locali

Sarebbe però importante che tutti noi conoscessimo queste Linee guida, quindi l’invito è a studiarle e a diffonderle presso le proprie reti. Visto che sono volontarie è necessario che le popolazioni locali si attivino perché i governi si impegnino a recepirle e attuarle.


CONCLUSIONI


-         Entrare nel network di Nyeleni (mailing list già attiva) per continuare a scambiarsi esperienze e proposte di resistenza al land grabbing

-         Proposta di unire il Movimento europeo per l’acqua con i movimenti contadini (proposta avanzata e accettata anche dall’Assemblea europea per l’acqua del giorno precedente)

-         Rafforzare la rete europea sull’accesso alla terra, sia come strumento di comunicazione, sia di azione e sostegno alle vertenze locali e nazionali (es. vendita terre agricole demaniali in Italia)

-         Diffusione delle linee guida volontarie e lavoro di pressione sulle politiche europee per la sovranità alimentare

-         Appuntamento 17 aprile 2013, giornata internazionale dei contadini





Nessun commento:

Posta un commento