Certamente un'operazione lungimirante quella della Regione Toscana, che finalmente si preoccupa del proprio Demanio e rende disponibili le risorse pubbliche ai cittadini, in particolare a chi vuol fare agricoltura.
Bisogna però tener presente anche l'interesse della Regione nel creare una metodologia "pulita" per vendere interessanti parti del Demanio, terreni che non avrebbero bisogno di essere alienati a privati, ma solo affittati, con la proprietà che rimane pubblica e quindi dei cittadini.
Inoltre pare che verranno privilegiate cooperative o gruppi agricoli già decisamente troppo estesi e poco rispettosi dell'ambiente (come cantine sociali o frantoi), il che dunque lascia emergere come questa operazione non sia tesa a sostenere l'insediamento rurale di disoccupati e aspiranti nuovi giovani agricoltori, tantomeno ci si indirizza in questo modo verso una stanzialità diffusa nei territori che salvaguardi dal dissesto idrogeologico e che promuova la Sovranità Alimentare.
In un periodo in cui la tendenza a privatizzare i Beni Comuni (Acqua, Servizi, Terra etc) è illegittimamente perpetrata a danno del patrimonio della Comunità dei cittadini, questa operazione ha dei risvolti nelle intenzioni non ancora del tutto chiari.
C'è da aggiungere che non è presentato nel Progetto nessun metodo agroecologico o vincolo per un'ecosostenibilità delle coltivazioni, ma solo un accenno a buone pratiche agricole e agricoltura meccanizzata.
Bisogna però tener presente anche l'interesse della Regione nel creare una metodologia "pulita" per vendere interessanti parti del Demanio, terreni che non avrebbero bisogno di essere alienati a privati, ma solo affittati, con la proprietà che rimane pubblica e quindi dei cittadini.
Inoltre pare che verranno privilegiate cooperative o gruppi agricoli già decisamente troppo estesi e poco rispettosi dell'ambiente (come cantine sociali o frantoi), il che dunque lascia emergere come questa operazione non sia tesa a sostenere l'insediamento rurale di disoccupati e aspiranti nuovi giovani agricoltori, tantomeno ci si indirizza in questo modo verso una stanzialità diffusa nei territori che salvaguardi dal dissesto idrogeologico e che promuova la Sovranità Alimentare.
In un periodo in cui la tendenza a privatizzare i Beni Comuni (Acqua, Servizi, Terra etc) è illegittimamente perpetrata a danno del patrimonio della Comunità dei cittadini, questa operazione ha dei risvolti nelle intenzioni non ancora del tutto chiari.
C'è da aggiungere che non è presentato nel Progetto nessun metodo agroecologico o vincolo per un'ecosostenibilità delle coltivazioni, ma solo un accenno a buone pratiche agricole e agricoltura meccanizzata.
Toscana/Consiglio: con 'Banca Terra' demanio a giovani agricoltori
18 Dicembre 2012 - 18:48
(ASCA) - Firenze, 18 dic - Offrire le terre del demanio regionale toscano ai giovani agricoltori. E' l'obiettivo con cui nascono l'ente 'Terre regionali Toscane' e la 'Banca della Terra'. Il via libera e' arrivato dal Consiglio regionale.
'Terre regionali toscane' sara' un ente pubblico non economico dipendente dalla Regione che permettera' di gestire in maniera piu' razionale ed efficace tutto il patrimonio fondiario della Regione Toscana (l'azienda agricola di Alberese, quella di Cesa), il rapporto con il Parco di San Rossore (Pisa) ma anche altre tenute (ad esempio quella di Suvignano, confiscata alla mafia, se sara' attribuita alla Regione). In questo contesto nascera' la 'Banca della Terra', che rappresenta il primo esempio in Europa di strumento pubblico volto a favorire l'accesso degli imprenditori privati, in particolare dei giovani agricoltori, ai terreni agricoli e forestali del demanio regionale. La banca della terra conterra' l'inventario completo di tutti i terreni e aziende agricole di proprieta' pubblica e privata disponibili per operazioni di affitto, concessione e compravendita.
''Sono orgoglioso - ha detto l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori - di questa legge, che e' stata approvata all'unanimita' dal Consiglio Regionale della Toscana e che rappresenta un contributo importante per raggiungere gli obiettivi di dare un'opportunita' di lavoro ai giovani e non solo, garantire il presidio del territorio anche di zone marginali, razionalizzare la gestione dei terreni di proprieta' pubblica e avere una migliore gestione del patrimonio agroforestale, fondamentale per la prevenzione del rischio idrogeologico. Con questa formulazione - ha continuato Salvadori - la legge e' la prima in Europa e ci consentira' di recuperare oltre 100 mila ettari di terreno che negli ultimi 28 anni erano stati abbandonati''.
Banca della Terra
'Terre regionali toscane' sara' un ente pubblico non economico dipendente dalla Regione che permettera' di gestire in maniera piu' razionale ed efficace tutto il patrimonio fondiario della Regione Toscana (l'azienda agricola di Alberese, quella di Cesa), il rapporto con il Parco di San Rossore (Pisa) ma anche altre tenute (ad esempio quella di Suvignano, confiscata alla mafia, se sara' attribuita alla Regione). In questo contesto nascera' la 'Banca della Terra', che rappresenta il primo esempio in Europa di strumento pubblico volto a favorire l'accesso degli imprenditori privati, in particolare dei giovani agricoltori, ai terreni agricoli e forestali del demanio regionale. La banca della terra conterra' l'inventario completo di tutti i terreni e aziende agricole di proprieta' pubblica e privata disponibili per operazioni di affitto, concessione e compravendita.
''Sono orgoglioso - ha detto l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori - di questa legge, che e' stata approvata all'unanimita' dal Consiglio Regionale della Toscana e che rappresenta un contributo importante per raggiungere gli obiettivi di dare un'opportunita' di lavoro ai giovani e non solo, garantire il presidio del territorio anche di zone marginali, razionalizzare la gestione dei terreni di proprieta' pubblica e avere una migliore gestione del patrimonio agroforestale, fondamentale per la prevenzione del rischio idrogeologico. Con questa formulazione - ha continuato Salvadori - la legge e' la prima in Europa e ci consentira' di recuperare oltre 100 mila ettari di terreno che negli ultimi 28 anni erano stati abbandonati''.
Banca della Terra
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